lunedì 24 settembre 2007

CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE.Rigassificatore che fare?

COMUNICATO STAMPA

Oggi pomeriggio nell’agenda del Consiglio comunale di Agrigento è indicata l’approvazione del Referendum comunale sul Rigassificatore. Costo previsto 100.000 euro.

Ci aspettavamo una riflessione più articolata da parte del governo cittadino sul da farsi in ordine alle azioni di lotta da intraprendere per una efficace sensibilizzazione della popolazione e degli Organi di Governo al fine di impedire la realizzazione di un impianto industriale così determinante per il futuro del nostro territorio.

Ci avevano assicurato che il caso sarebbe stato studiato dai funzionari del Comune e guidato dall’Amministrazione di governo cittadino.

Siamo delusi.

La prima considerazione è che il referendum della sola città di Agrigento non può influire concretamente sul percorso già in atto.

Anzi, non potrà far altro che determinare un fronte agrigentino differenziato da quello empedoclino, in sostanza potrebbe mettere cittadini contro cittadini. In buona sostanza, servirà a cosa?

Noi siamo stati e siamo dalla parte di coloro che credono intensamente che si debba evitare la costruzione del megaimpianto industriale e che si debba con forza proporre una via alternativa per lo sviluppo che salvaguardi il territorio e ne faccia strumento di qualificazione a dispetto della distruzione avvenuta in passato.

Se si vuole realmente cambiare modo di fare politica e di fare le cose agrigentine, allora suggeriamo all’amministrazione di governo ed al consiglio comunale quanto segue: con il sostegno di esperti legali e di programmazione del territorio ricordiamo al Comune di Agrigento che è proponibile un Referendum a carattere sovra-comunale previsto e disciplinato dallo Statuto della Provincia regionale di Agrigento (art. 73). Questo strumento di partecipazione popolare è indicato in tutti quei casi in cui si voglia influire sulle determinazioni del Piano Territoriale Provinciale, come nel caso delle scelte sulle aree produttive a carattere sovra-comunale (art. 13 l.r. n. 9/86). Il Piano Territoriale provinciale ha il potere di modificare di diritto le scelte comunali con prescrizioni specifiche. Il Comune di Porto Empedocle deve riconoscere in quel caso la supremazia della volontà popolare e del governo della Provincia di Agrigento. Nessun dubbio può esistere sul fatto che l’area del Porto di Porto Empedocle, l’area ASI e l’area ex Montedison e le altre limitrofe siano parte di una vasta area produttiva a carattere sovra-comunale.

Questo è lo strumento corretto giuridicamente e politicamente per affrontare il nodo del Rigassificatore.

Ma non basta!

Noi crediamo che non sia mai stato realizzato un vero studio progettuale e di fattibilità che interessi l’area portuale di Porto Empedocle in senso ampio e che oggi più che mai risulti poco credibile contrapporre il nulla ad una ipotesi concreta (ma di parte!) come quella presentata di un rigassificatore.

Riteniamo pertanto che in tempi brevissimi il territorio debba dotarsi di uno studio di fattibilità sull’intera area in questione che sappia intravedere i progetti di sviluppo (ed i riflessi occupazionali) assolutamente diversi dalla tardiva proposizione di uno pseudo sviluppo industriale di limitata portata.

Noi siamo pronti a spendere gratuitamente le nostre risorse umane e tecniche per questo immediato obiettivo ed abbiamo ottenuto sostegno e disponibilità anche da altre forze e LO FAREMO.

Chiediamo all’amministrazione della città se veramente intende cambiare modo di fare politica di mettersi alla testa del movimento non solo per motivi di etica: per dimostrare assieme a quanti sono veramente interessati, quali siano le reali strategie per lo sviluppo di questo martoriato e svenduto territorio!

Alessio Lattuca

Presidente MEDIT

Consorzio Nazionale per lo Sviluppo e la Tutela della Piccola e Media Impresa

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